Achille Perilli

Achille Perilli

Achille Perilli

1927

Nasce a Roma il 28 gennaio.

1941-44

Disegna e dipinge frequentando, assieme a Dora­zio, lo studio del pittore Aldo Bandinelli. Fre­quenta il liceo classico, visita i musei, scopre l’arte del ‘900 attraverso gli scritti di Margherita Sarfatti. Con i compagni di scuola, Dorazio e Guerrini, organizza la prima mostra di studenti-pittori ro­mani che si tiene al liceo Giulio Cesare.

1945

Si iscrive alla Facoltà di Lettere; negli anni se­guenti sarà allievo di Lionello Venturi, con il qua­le prepara la tesi di laurea sulla pittura metafisica di Giorgio De Chirico; frequenta anche le lezioni di letteratura contemporanea di Giuseppe Unga­retti.

Con Dorazio, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini, Maffioletti, fonda il Gruppo Arte Socia­le (GAS); collabora alla nascita e alla redazione delle riviste ” Ariele” (ottobre 1945) e “La Fabbri­ca”, organo del GAS (agosto 1946), delle quali esce un unico numero.

1946

A marzo espone alla mostra del GAS (assieme a Aymonino, Barbagallo, Busiri-Vici, Canonica, Dorazio, Guerrini, Vespignani) che si tiene nella sezione del PSI in Via Molise; in ottobre espone alla Mostra premio “La Fabbrica” (assieme a Bar­bagallo, Guerrini, Pinata, Buratti, Muccini, Urbi­nati, Dorazio, Vespignani, Zianna) che si tiene sui marciapiedi di Via Veneto.

In settembre visita la mostra Pittura francese d’og­gi allestita alla Galleria Nazionale d’Arte Moder­na, dove vede le opere di Picasso, Matisse e dei giovani pittori francesi Tal Coat, Singier, Pignon, Le Moal, Gischia.

Conosce al Centro Sperimentale di Cinematogra­fia, a cui è iscritto, Angelo Maria RipelIino, dal quale riceve notizie e informazioni sul formalismo ceco e sull’ arte d’avanguardia russa.

Incontra Guttuso e inizia a frequentare il suo stu­dio dove conosce Attardi, Accardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato.

1947

Inizia a frequentare l’” Art Club” dove incontra Prampolini e Severini; conosce attraverso il cata­logo le opere esposte alla Mostra internazionale d’arie astratta e concreta organizzata da Max Bill e Max Huber al Palazzo Reale di Milano (gennaio­febbraio).

Partecipa alla redazione del manifesto Forma 1 (firmato oltre che da Perilli, da Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo, Turca­to) che viene pubblicato sul primo numero della rivista omonima (15 marzo).

A pasqua compie il primo viaggio a Parigi con il Fronte della Gioventù (allora diretto da Emico Berlinguer); visita i musei, il pittore Singier e lo studio dello scultore Adam dove erano collocate le sculture di Picasso.

In estate (luglio-agosto) è a Praga per allestire la mostra della Giovane pittura italiana e la Mostra della Resistenza nell’ ambito del I Festival Mondia­le della Gioventù. Visita la Galleria Nazionale di Praga con le opere di Cézanne, Picasso, Braque, Matisse, Kupka e di altri artisti francesi e cecoslo­vacchi.

In ottobre espone alla prima mostra del gruppo Forma 1 che si tiene nella Galleria Art Club, con dei dipinti che rivelano l’influenza delle opere vi­ste a Praga (nel catalogo il gruppo è presentato da Emilio Villa). Durante lo stesso mese tiene nei lo­cali dell’Art Club una conferenza dal titolo Del formalismo.

1948

A febbraio realizza, assieme a Dorazio, Guerrini e Manisco, una decorazione astratta al cinema-tea­tro Splendore per il primo concerto jazz. Collabo­ra con Sottsass jr. all’organizzazione della prima mostra di arte astratta in Italia che si tiene in mar­zo alla Galleria di Roma; a maggio espone con Guerrini alla Galleria Art Club.

Presentato da Lionello Venturi, partecipa al I Congresso internazionale di critici d’arte che si tiene a Parigi (21-28 giugno), presentando assie­me a Dorazio una relazione sulla situazione della pittura italiana del ‘900. A Parigi conosce Magnel­li, Arp, Pevsner, Picabia, Gabrielle Buffet Pica­bia, Vantongerloo; partecipa al III Salon des Réali­tés Nouvelles. Di ritorno in Italia, si ferma a Zuri­go dove visita lo studio di Max Bill. In dicembre partecipa alla mostra del MAC che si tiene alla Li­breria Salto di Milano; entra in rapporto con Sol­dati e Licini.

1949

A gennaio partecipa alla mostra di Arte concreta che si tiene alla Galleria Chiurazzi di Roma (il ca­talogo è introdotto da Palma Bucarelli); il mese se­guente pubblica su “La Fiera Letteraria” un arti­colo su Magnelli.

Ad aprile con Dorazio e Guerrini è a Salisburgo al Leopoldskron Student Rest Center dove frequen­ta un seminario per il teatro e allestisce uno spetta­colo progettato e recitato dagli stessi tre artisti. A maggio giungono a Monaco con l’autostop, visita­no la galleria di Günther Franke (dove vedono le opere di Klee e Kandinsky), conoscono alcuni ar­tisti del Bauhaus. Di ritorno in Italia, Perilli si fer­ma a Vienna dove visita i musei.

1950

Aprile-maggio è a Parigi per una borsa di studio; vede le opere di Hartung, Soulages, Wols, Dubuf­fet

Fonda, con Dorazio e Guerrini, la Libreria-Galle­ria “Age d’Or”; a cura dell’ “Age d’Or” viene pub­blicato il primo quaderno tecnico-informativo d’arte contemporanea “Forma 2” (maggio). Il pri­mo e unico numero è un “Omaggio a V. Kandin­skij”, con testi di Max Bill, Nina Kandinsky, Enri­co Prampolini e altri; il saggio di Perilli è dedicato alla grafia di Kandinsky.

In occasione dell’Anno Santo l’ “Age d’Or” orga­nizza uno spettacolo di contestazione: il “Galileo Galilei” di Bertold Brecht, con la regia di Vito Pandolfi e come protagonista Perilli nelle vesti di Urbano VIII.

1951

L’ “Age d’Or”, in collaborazione con l’Art Club, organizza la mostra di Arte astratta e concreta in Italia (la prima rassegna completa dell’ astrattismo italiano) che si tiene in febbraio alla Galleria Na­zionale d’Arte Moderna.

Assieme a Dorazio e Guerrini realizza il numero 4 (febbraio) della rivista di architettura “Spazio”, interamente dedicato all’arte astratta; Perilli vi pubblica un saggio intitolato Quarant’anni d’arte astratta in Italia.

A Firenze si apre una succursale dell’ “Age d’Or” sul Lungarno delle Grazie; nella stessa città Perilli collabora all’organizzazione di due convegni su “Arte e Architettura”.

Gli artisti dell’ “Age d’Or” entrano in rapporto con Ballocco, Burri, Capogrossi e Colla e allesti­scono nei locali della Galleria Origine in Via Au­rora una loro mostra: Tic Tac di Spazio (giugno).

Trascorre l’estate a Firenze con Dorazio e Guerri­ni; espone alla mostra del gruppo nella nuova suc­cursale dell’ “Age d’Or”, durante la quale ha luo­go un’intensa attività di conferenze e dibattiti as­sieme agli astrattisti fiorentini (Berti, Brunetti, Monnini, Nativi, Nuti).

Lucio Fontana invita l’ “Age d’Or” a collaborare alla Triennale di Milano: Perilli, Dorazio e Guer­rini realizzano in collaborazione due grandi pittu­re murali, premiate con medaglia d’argento. A Milano incontrano Max Bill che organizza per i tre artisti una mostra a Zurigo (settembre).

1952

A marzo è chiamato alle armi per il servizio di leva che svolge come allievo ufficiale a Lecce e poi a Cesano, fino al luglio del 1953.

In aprile espone alla mostra Omaggio a Leonardo, la prima della Fondazione Origine; collabora alla nascita della rivista “Arti Visive”. Espone due di­segni alla Biennale di Venezia; scrive un articolo su Balla e Boccioni per “Art d’Aujourd’hui”, ini­zia ad interessarsi al futurismo.

1953

Terminato il servizio militare compie un viaggio in Spagna: visita Madrid e Barcellona, dove scopre il lavoro di Gaudì e conosce lo scultore Angel Fer­rant.

Di ritorno in Italia si ferma a Marsiglia dove visita la “Unité d’Habitation” di Le Corbusier. Conosce Giacomo Balla del quale sceglie le opere per la mostra che si terrà a New York alla Rose Fried Gallery.

Scrive su “La Fiera Letteraria” un articolo dedica­to a Jean Arp e uno in ricordo di Soldati.

1954

Realizza un pannello in legno per la X Triennale di Milano.

Pubblica su “Civiltà delle macchine” un articolo intitolato Antologia Dada; riceve l’incarico da G.C. Argan di scrivere per la casa editrice il Sag­giatore un libro sul Dadaismo. Su “Civiltà delle macchine” pubblica un articolo su Gabo e Pev­sner e l’anno dopo su Moholy-Nagy; inizia a scri­vere anche su “Lo spettatore italiano” e altre rivi­ste occupandosi di problemi di design e di archi­tettura.

1955

Allestisce con Dorazio la mostra Colore come struttura che si tiene alla Galleria delle Carrozze (gennaio). Entra in rapporto con Leonardo Sin­sgalli e organizza assieme a lui, all’architetto Eu­genio Galdieri, a Dorazio e l’Art Club, la mostra Le arti plastiche e la civiltà meccanica che si apre alla Galleria Nazionale d’Atte Moderna (maggio). Compie un viaggio in Spagna, poi soggiorna a Berlino dove è invitato con Dorazio alla mostra funge Europaische Malerei (luglio). A Berlino co­nosce e frequenta Hanna H6ch per raccogliere documentazione sul dadaismo.

Tornato a Roma conosce Sacharof, Murilo Men­des, Saudade Cortesao Mendes; inizia a frequen­tare il musicista Petrassi e tramite lui conosce Aldo Clementi, Egisto Macchi, Franco Evangeli­sti, Domenico Guaccero, Mauro Bortolotti.

A fine anno con Dorazio e Cattania, organizza un laboratorio sperimentale per la produzione di og­getti e forme in ceramica colorata.

1956

Prima mostra personale alla Strozzina di Firenze (marzo-aprile).

A Parigi conosce Tristan Tzara e frequenta la sua biblioteca studiando materiali inediti sul dadai­smo; frequenta anche la biblioteca Doucet.

1957

È di nuovo a Parigi dove conosce il poeta Jean Clarence Lambert e a Berlino per studiare mate­riali dadaisti.

Fonda con Gastone Novelli la rivista “L’esperien­za moderna”, di cui escono cinque numeri (aprile 1957-marzo 1959) dedicati a Schwitters, Arp, Hausmann, Wols, Gorky.

Per la rivista scrive articoli su la nuova figurazione in pittura, su Kurt Schwitters e sul dadaismo; inol­tre pubblica un articolo su Franz Kline per “Civil­tà della macchine” e uno su Mondrian per” Arti Visive”.

Pubblica per le edizioni de “L’esperienza moder­na”, a cura di Pino Rocchi, Il pescatore di miti, mo­notipi e disegni per testi di Carla Vasio.

Espone ad una mostra personale allestita alla Gal­leria La Tartaruga, presentata da Nello Ponente (maggio); comincia a collaborare con Novelli e Cy Twombly alle varie mostre organizzate da questa galleria in Italia e all’ estero negli anni successivi.

Entra in rapporto con Edouard Jaguer e il gruppo parigino Phases, progettando una mostra che si doveva tenere alla Galleria Nazionale d’Arte Mo­derna dal titolo Fasi dell’ esperienza moderna.

Inizia ad occuparsi di alchimia e di calligrafia Zen; conosce lo psicanalista junghiano E. Bernhard.

1958

Espone tre opere alla Biennale di Venezia; parte­cipa alle mostre di Poesia Visiva organizzate da J.C. Lambert a Düsseldorf e in Polonia.

Pubblica per le edizioni de “L’esperienza moder­na” Time Capsule 6958, con propri testi e litogra­fie originali.

1959

Espone con un gruppo di dipinti alla Biennale di San Paolo; vince uno dei premi Lissone e il pre­mio Sorelle Fontana. Fonda con Luciano Cattania la casa editrice Grafica, per la quale escono Non un giorno ma adesso, la prima raccolta di poesie di A.M. Ripellino, illustrata dallo stesso Perilli; e la prima monografia su Ettore Colla, scritta da Allo­way.

1960

Nasce la figlia Georgia.

Vince uno dei premi “Hallmark” e il premio Riz­zarda di Feltre.

Partecipa alle varie mostre della “Peter Sruyve­sant Collection” .

mostra con litografie il libro di poesie di J.C. Lam­bert Theatrum Sanitatis.

1961

“Espone con una mostra personale a Città del Mes­sico (Galleria Souza); partecipa alle mostre Conti­nuità presentate da G.C. Argan; vince il premio Termoli. Per l’Associazione Filarmonica Romana, realizza al Teatro Eliseo con il musicista Aldo Cle­menti Collage, spettacolo visivo astratto con scul­ture mobili, proiezioni, luci, film.

Conosce e frequenta i poeti e gli scrittori Alfredo GiuIiani, Giorgio Manganelli, Angelo Guglielmi, Nanni Balestrini, Elio Pagliarani.

1962

Ha una sala personale alla Biennale di Venezia, nel catalogo è presentato da Umbro Apollonio. Partecipa alla mostra Donner à voir, con una sala realizzata su di un testo di J.C. Lambert: Elements pour la reconstitution d’un acte d’amour.

1963

Partecipa a Palermo alle riunioni deI “Gruppo 63”; realizza scene, proiezioni e costumi per lo spettacolo “Teatro Gruppo 63” alla sala Scarlatti di Palermo.

Prima mostra personale a New York alla Galleria Bonino. Partecipa al Premio Torcuato di Tella a Buenos Aires.

Vince il premio Fontana alla Biennale di San Ma­rino.

Partecipa alla mostra L’Art et l’Écriture alla Kunsthalle di Baden Baden e allo Stedelijk Mu­seum di Arnsterdam.

Comincia a realizzare una serie di sculture in le­gno dipinto: “Le colonne”.

Progetta e realizza con l’architetto Carlo Chiarini la mostra G.G. Belli e la Roma del suo tempo, Pa­lazzo Braschi, Roma.

1964

Mostra personale al Kunstverein di Freiburg. Vin­ce il premio “La Tartaruga”.

Collabora con una serie di proiezioni nel Caleido­scopio della sezione dell’ architetto Gregotti alla XIII Triennale di Milano.

Fonda con Giuliani, Manganelli e Novelli la rivi­sta “Grammatica”, di cui escono cinque numeri (fino al 1970).

1965

Realizza scene e costumi per il balletto Mutazioni, su un libretto di Nanni Balestrini, musiche di Vit­torio Fellegara e coreografia di Mario Pistoni.

In collaborazione con Mario Ricci al Teatro Orso­Iine 15 presenta Pòr No, testo e azione scenica per elementi mobili astratti. Realizza scene e costumi per la Povera fuliet di Alfredo Giuliani, al Teatro Parioli di Roma. Vince alla Quadriennale il pre­mio “Comune di Roma”. ‘

Prima mostra personale a Los AngeIes, alla Galle­ria Felix Landau.

Assume l’incarico di comunicazione visiva al Cor­so Superiore di Industrial Design di Roma, diri­gendone poi il Dipartimento. Collabora con l’ar­chitetto Maurizio Sacripanti al progetto del T ea­tro Totale di Cagliari.

Entra a far parte della Marlborough Galleria d’Arte di Roma.

1966

Inizia a lavorare con la tecnica dell’incisione. Nel corso degli anni realizzerà una serie di incisioni stampate la più parte da Renzo Romero.

1967

Organizza con N. Balestrini Grammatica no stop/ teatro 12 ore e relativa trasformazione dello spa­zio, alla libreria Feltrinelli di Roma (marzo).

È invitato al Camegie Institute di Pittsburgh; par­tecipa a Parigi alla mostra Bande dessinée et figura­tion narrative. Espone alla Galleria Marlborough di Roma in una mostra personale dal titolo Tra­sformazione dello spazio 1965-1967.

1968

Ha una sala personale alla Biennale di Venezia; nel catalogo è presentato da A. Giuliani. Partecipa assieme a Novelli alle contestazioni contro i mec­canismi espositivi della Biennale chiudendo la sala.

Partecipa agli incontri internazionali di Vela Luka, dove realizza un mosaico. Incontra Ta­deusz Kantor e gli artisti cecoslovacchi Kolibal e Bostic dei quali successivamente curerà la cono­scenza del loro lavoro in Italia tramite delle mo­stre alla Galleria Marlborough e altrove.

Vince uno dei premi Lugano per il bianco e nero; è invitato alla mostra Recent italian painting and sculpture che si tiene al The Jewish Museum di New York; espone in una mostra personale alla Frankfurter Westend Galerie, galleria con la qua­le lavorerà negli anni successivi realizzando una serie di esposizioni personali.

1969

Nasce la figlia Nadja.

Svolge un intenso lavoro teorico, scrive il manife­sto Indagine sulla prospettiva pubblicato sul n. 3 di “Grammatica”.

Compie un viaggio in Polonia (Varsavia e Craco­via), entrando in contatto con gli ambienti artistici polacchi; espone ad una mostra personale che si tiene a Varsavia nella Galleria Foksal.

È promotore dello spettacolo realizzato dal grup­po “Cricot 2” di T. Kantor, Poule d’eau, allestito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e del suc­cessivo spettacolo Le bellocce e i cercopitechi di Sto 1. Witkiewicz, che sarà allestito nel 1973 sempre alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

Realizza una serie di sculture in metallo.

1970

Espone una serie di opere dal 1961 al 1969 in una mostra personale che si tiene alla Galleria Nazio­nale di Praga.

Vince il premio internazionale della II Esposizio­ne internazionale di Rijeka (Museo d’Arte Moder­na, Rijeka,Jugoslavia).

Mette in scena lo spettacolo Kombinat Joey al Tea­tro Abaco di Roma.

È invitato al Carnegie International di Pittsburgh.

1971

Espone ad una serie di mostre personali in Italia e all’estero: alla Galleria Marlborough di Roma; alla Galerie Espace di Amsterdam; alla Frankfur­ter Westend Galerie di Francoforte; alla Jacques Baruch Gallery di Chicago con solo opere grafi­che.

Scrive il Manifesto della Folle Immagine nelloSpa­zio Immaginario.

1972

Lavora assiduamente all’incisione, realizzandone una serie per il volume Parlar rotto con testi di J.C. Lambert, edito dalla Grafica Romero di Roma.

Partecipa alla International Biennal Exhibition of Prints in Tokyo (Tokyo, The National Museum of Modern Art); espone alla Galleria Marlborough di Roma in una mostra personale dal titolo Le inci­sioni 1966-1972.

Partecipa alla costituzione del Gruppo Altro/la­voro intercodice che avrà una sede permanente per mostre e spettacoli in Vicolo del Fico 3, Roma.

1973

Espone alle mostre personali alla Marlborough Galerie AG di Zurigo e al Musée des Beaux Arts a La Chaux-de-Fond. Partecipa alla X Quadrien­naIe di Roma, collaborando anche alla realizzazio­ne della mostra Linee della ricerca non figurativa in Italia 1930-1965.

Realizza con il Gruppo Altro la mostra Gesto (giu­gno-luglio) e la mostra-spettacolo Merz (dicem­bre), nei locali del gruppo, a “Contemporanea” a Roma (marzo 1974) e a Salerno alla 2 Rassegna in­contro: nuove tendenze (maggio 1974).

1974

Con il Gruppo Altro realizza lo spettacolo-se­quenza Experimenta, allestito alla Galleria Nazio­nale d’Arte Moderna (dicembre).

1975

Espone alla Galleria Marlborough in una mostra personale, sul catalogo pubblica il manifesto Ma­chinerie, ma chère machine.

1976

Con il Gruppo Altro realizza lo spettacolo di struttura-azione Zaum, allestito alla Galleria Na­zionale d’Arte Moderna (marzo).

Partecipa alla mostra Forma 1 che si tiene a Todi (Palazzo del Popolo).

1977

Espone alla mostra personale che si tiene al Palaz­zo dei Diamanti a Ferrara; e alla prima mostra re­trospettiva Dal 1947 al 1977. Lo spazio della pittu­ra, che si tiene a Trissino.

Con il Gruppo Altro realizza lo spettacolo ICS (Incognite di forme teatrali) (giugno).

1978

Realizza al Teatro dell’Opera di Roma lo spettaco­lo Dies Irae, azione visiva astratta su composizione elettronica di Aldo Clementi.

1979

Organizza e realizza per il Comune di Roma la mostra L’avanguardia polacca 1910-1978 al Palaz­zo delle Esposizioni.

Realizza con il Gruppo Altro lo spettacolo Abomi­nable A, presentato al Palazzo delle Esposizioni di Roma e poi a Varsavia al Teatro Stodola e a Craco­via.

Espone in una mostra personale alla Galerie d’Art lational di Parigi; inizia a collaborare con Glibota, direttore artistico della Galerie International e il Paris Art Center.

Realizza un mosaico per la città di Vela Luka (Tu­_oslavia).

Mostra personale alla Frankfurter Westend Gale­. ne, Francoforte. Partecipa alla redazione del libro Altro, 10 anni di t_voro intercodice.

Partecipa alla realizzazione di “Retina”, rivista de­gli artisti, dove pubblica il manifesto Teoria del­l’trrazionale geometrico. Una sua ampia mostra re­trospettiva, dal titolo Achille Perilli, continuum 1947.1982, è allestita al Palazzo dei Congressi del­la Repubblica di San Marino; nel catalogo è pre­sentato da Francesco Vincitorio e da Giorgio Manganelli.

Partecipa alla 3′ Biennale der Europaischen Cra/ile di Baden Baden.

1984

Espone in una mostra retrospettiva degli anni 1969/1984 al Paris Art Center di Parigi dal il titolo Achille Perilli. L’irrazionale geometrico.

Partecipa alla mostra Carte bianche à Denise René organizzata al Paris Art Center di Parigi da Ante Glibota.

1985

Realizza due arazzi che partecipano alla mostra Nouvelles Tapisseries al Paris Art Center di Parigi e successivamente itinerante in vari musei europei e americani.

Scrive ‘Il testo Dei modi di dipingere l’invisibile.

1986

Espone alla mostra personale al FIAC/Galerie d’Ari International di Parigi. Partecipa alla mo­stra di Forma 11947/1986 al Museo Civico di Gi­bellina.

1987.88

Espone alle mostre Forma 11947-1987 allestite in Francia (al Musée de Brou di Bourg en Bresse e alla Galerie Municipale d’Art Contemporain di Saint-Priest) e in Germania (alla Mathildenhohe di Darmstadt).

1988

Retrospettiva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Partecipa alle Olimpiadi of Art in coincidenza alle Olimpiadi di Seul.

1989

Espone alla mostra Orientamenti dell’arte italiana. Roma 1947-1989, a Mosca e Leningrado.

1991

Inizia la pubblicazione della “Librericciuola”.

1992

Achille Perilli Le Carte e Libri 1946-1992: mostra retrospettiva di opere su carta e di libri a tiratura limitata alla Calcografia Nazionale e Accademia di San Luca di Roma e itinerante in Europa.

1994

Pubblica il libro L’Age d’Or di Forma 1. Espone nelle mostre Forma 1 a Parma, Verona, Londra.

1996

Pubblica Metek, babbecedario allunatico illustrato. Inizia a collaborare con il settimanale “Diario”, curando la rubrica arti visive. Comincia a lavorare a alcune sculture in legno, Gli Alberi.

1997

Vince il “Premio Presidente della Repubblica”.

1998

Espone nella mostra Forma 1 e i suoi artisti, Scuderie del Castello, Praga.

Inaugura la personale De Insana Geometria, Achille Perilli 1968 – 1998, Mole Vanvitelliana, Ancona.

Pubblica il secondo numero di Metek, babbecedario allunatico illustrato.

2000

Espone nella mostra Forma 1 e i suoi artisti, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Roma.

2001

Pubblica il terzo numero di Metek, babbecedario allunatico illustrato.

Espone nella mostra Cross-roads Incroci, Castello Colonna di Genazzano Polo Museale Internazionale per l’Arte Contemporanea marzo-giugno, Genazzano.

Espone nella mostra Roma 1948 – 1959, Arte Cultura e Cronaca dal Neorealismo alla Dolce Vita, Palazzo delle Esposizioni, Roma.

Achille Perilli La Librericciuola, Sala esposizioni della Scuola Superiore delle Arti decorative di Praga, Praga 1, novembre.

2002

Espone nella mostra dal Futurismo all’Astrattismo, Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, Museo del Corso, aprile-luglio, Roma.

2002

Esce il volume Achille Perilli. Gli anni di Civiltà delle macchine, a cura di Giuseppe Appella, ed. La Cometa, dicembre.

2003

Inaugura la mostra Achille Perilli Gli anni dell’ esperienza moderna, Galleria Le Chances de l’art, Bolzano.

Pubblica il quarto numero di Metek, babbecedario allunatico illustrato.

Esce il XVIII numero della Librericciuola con le poesie di Alain Jouffroy.

Espone alla mostra La Galleria del Deposito: un’esperienza d’avanguardia nella Genova degli anni sessanta, Museo di arte contemporanea di Villa Croce, aprile- giugno, Genova.

Espone alla mostra Pittura degli anni’50 in Italia, GAM, maggio, Torino.

Espone alla mostra Cinque maestri dell’astrattismo italiano del dopoguerra, Termoli, Galleria Civica d’Arte Contemporanea.

2004

Esce il numero XX Pot Pourry, ultimo della serie la “Librericciuola”.

2015

Donazione dell’opera La source, 1967 al Centre Pompidou, Musée national d’arte Moderne, Parigi.

2018

Dal 18 dicembre 2018 al 1 febbraio 2019, il prestigioso museo dell’Ermitage di San Pietroburgo ospita un’ampia e importante retrospettiva su Achille Perilli con una selezione di 60 opere.

2019

Dal 18 giugno al 27 luglio espone presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma con la mostra personale “Geometrie impossibili”, incentrata prevalentemente sulle opere degli anni 2000. Nel mese di ottobre, con la mostra personale “Irrational Geometries” alla Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, Achille Perilli viene ufficialmente consacrato come uno tra i maggiori artisti contemporanei del Novecento.